martedì 23 ottobre 2012

NOI NEL MEZZO. Talkin' 'bout my generation.

Siamo tutti rassegnati alla morte, è alla vita che non arriviamo a rassegnarci.
Graham Greene.

Ci sono i nonni. Soli. Coi loro ricordi, i risparmi ed i sacrifici, che spesso manco bastano ad arrivare a fine mese. In quei dimenticatoi al riparo da orecchi ed occhi socievoli, solidali, famigliari, che chiamano ospizi. Vecchi macchinari da rottamare. Coi loro badanti, residui di civiltà, o belve rampanti. Bada che i solchi tracciati, le rughe impresse sul viso, i racconti di chi ha percorso le strade della Terra, non escano dalle mura, non vadano a posarsi sulla pelle dei giovani, come segno. Bada che non ci sia memoria, se non può esserci futuro.

mercoledì 17 ottobre 2012

giovedì 19 aprile 2012

VOCI RIBELLI. La Filosofia del Rifiuto


Dire di NO. Con le forze rimaste, resistere, vegliare nell'attesa che i tempi maturino un nuovo SI. Dire di No, nel frattempo, a questo Nichilismo, questo tempo dove manca un fine, un perché, un senso: nei pensieri dei giovani e nei loro sentimenti, dove mancano prospettive e orizzonti, e le forze diventano esangui; negli studenti, nei lavoratori, nel futuro della gente. Dire di no a ciò che ha condotto qui. Perché oggi sembra davvero aggirarsi per la nostra casa il Nichilismo, "il più inquietante (unheimlich) fra tutti gli ospiti", come diceva Nietzsche, questo senso del niente, del niente-ha-senso, quello che provoca questo Spaesamento (Heimatlosigkeit) contemporaneo, secondo le parole di Heidegger, dove ovunque, da ogni parte, c'è dispersione, non-senso. Un nichilismo ormai passivo, di debolezza, dove l'energia è stanca ed esaurita; dove domina il disgregamento; e dove "tutto ciò che ristora, guarisce, tranquillizza, stordisce, sarà in primo piano" profetizzava Nietzsche: la cultura terapeutica, le droghe, il mondo delle assicurazioni, il tribalismo postmoderno, la virtualità dei social network, questo vuoto Relativismo.

venerdì 13 aprile 2012

VOCI RIBELLI. Tecnocrazia, Il tramonto della politica.


Si chiama Tecnocrazia, o governo dei tecnici. Deriva dalle parole greche techne (arte o tecnica) e kratos (potere). Ma a volte non si presta abbastanza attenzione alle parole che si usano! E non perché non si conosca eventualmente questa etimologia. Neppure perché non si sappia la definizione costituzionale o il carattere istituzionale della cosa, anche se a volte si confonde il governo tecnico col governo dei tecnici, decisioni politiche prese da esperti di discipline tecno-scientifiche in situazioni particolari, non solo un governo di transizione. Ne infine perché non si abbia presente la situazione attuale del nostro paese. Perché a prescindere da tutto questo, le parole vanno pensate!

mercoledì 11 aprile 2012

BORN ON A DIFFERENT CLOUD. Oltre conformismo e anticonformismo

...Classless, Clever and Free...
Oasis - Born on a different cloud

Tra conformismo e anticonformismo non c'è poi tanta differenza. In fondo, due paesaggi della stessa realtà, sotto lo stesso cielo: ognuno uguale all'altro, ognuno nel tentativo di essere diverso...Esiste oggi un conformismo dell'anticonformismo diffuso, per cui si cerca e si mostra la propria identità cercando di differenziarla da qualsiasi altra: basta guardare qualsiasi social network, la tv, le pubblicità commerciali...differenziati dalla massa, sii unico e originale, sii sempre te stesso, non cambiare mai per nessuno, segui la tua strada! Va ben oltre l'individualismo contemporaneo, il tentativo e l'affermazione di sé: è la mancanza di fondo di forme cui appoggiarsi, e quando non c'è forma, tutto diventa liquido, fluido, informe appunto...è il postmoderno, la spasmodica ricerca di identità che sfuggono da tutte le parti, senza direzione, senza punto d'appoggio: ma se non c'è forma, cui conformarsi, non c'è veramente neanche anticonformismo (anti: contro, invece di), ma un vuoto scatenamento di ibridi, mescolanze, forme transuenti e mutanti....il conformismo dell'anticonformismo!

martedì 10 aprile 2012

THE WANDERER

...yeah, I went with nothing, 
nothing but the thought of you, 
I went wandering...
Johnny Cash - The Wanderer

Può capitare a volte che una canzone apra le strade di un viaggio...attraverso le porte dell'immaginario o dei sensi, attraverso le emozioni che scatena dentro, attraverso la tua vita...Può capitare che un giorno di Pasqua una canzone parli anch'essa di redenzione, di un viaggio di redenzione...Questa pagina nasce semplicemente da una canzone, ed è semplicemente un viaggio. Senza meta, fine od obiettivo...un viaggio alla ricerca di che non importa...uno dei tanti percorsi attraverso la propria esistenza. Senza portare con sé nulla, che non sia la povertà delle parole, l'umiltà dei pensieri...portandoli sulla strada, gettandoli alla luce, lasciandoli come tracce...tracce leggere, come quelle di un viandante che trascina dietro di sé la sua ombra...ombre, parole nomadi, pensieri nomadi!

lunedì 2 aprile 2012

ADOLF ADI DASSLER. adidas, Origin(als) of Sport Business


Adi was a true original, an innovator, a one of a kind!


Original, innovator, one of a kind dice la voce narrante...e le ultime immagini nel frattempo scivolano su Liam Gallagher e la sua camminata unica, mani in tasca e testa alta, mentre dalla strada incrocia lo sguardo di Adi Dassler, che guarda da dietro la finestra del suo atelier...Original, innovator, one of a kind, come se quegli aggettivi, mentre ascolto e guardo il video, non appartenessero soltanto alla storia di adidas, ma rispecchiassero più in profondità i simboli, le identità, i valori che più mi affascinano...uno stile di vita; e quando estasiato riavvolgo il video, è come se quello stile di vita fosse tutto lì, incarnato in quelle immagini che passano: i più grandi grandi campioni dello sport, le mitiche World Cup da calcio, le storiche sneakers Superstar, il glorioso Liverpool F.C., infine Liam e Noel, two a kind...gli Oasis! Perché adidas, in fondo, è più che una marca...rappresenta, appunto, una visione del mondo, uno stile di vita, un simbolo racchiuso in tre strisce: Originalinnovatorone of a kind!

martedì 20 marzo 2012

TONTO, CRUCCO E LA FILOSOFIA DI ROBIN HOOD. Sul Relativismo

...il Relativismo, cioè il lasciarsi portare "qua e là da qualsiasi vento di dottrina", appare come l'unico atteggiamento all'altezza dei tempi odierni. Si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie. 
Papa Benedetto XVI

Tonto: "...è l'una di notte, e tutto va bene!" L'orologio della torre batte tre colpi. 
Sceriffo di Nottingham, svegliandosi: "Tonto, è meglio che tu metta avanti il cervello di un paio d'ore!".
Tonto: "Si Signore...ehm...che devo fare?? Aggiungere o sottrarre??"
Sceriffo di Nottingham, rimettendosi a dormire: "Lascia perdere". Tonto "Si signore!".
Sceriffo di Nottingham: "Tonto come faccio a dormire con te che strilli 'tutto va bene' tutto il tempo??"
Crucco: "Sceriffo, non va sempre tutto bene! Ho paura che ci sarà un'evasione da un momento all'altro!", puntando inavvertitamente la freccia della balestra sul naso dello Sceriffo.
Sceriffo di Nottingham: "Poffarbacco Crucco...punta questa trappola da un'altra parte".
Crucco: "Non preoccupatevi sceriffo, la vecchia Bezzy ha l'assicura!"...parte una freccia dalla vecchia Betsy che fa un gran casino...
Sceriffo di Nottingham: "Che diavolo stai cercando di fare brutto cervello di gallina??!!", colpendo Crucco in testa con un pugno.
Crucco: "Soltanto il mio dovere Sceriffo" Sceriffo di Nottingham: "Tu e la tua maledetta mania di lanciare frecce..."...Robin Hood e Little John iniziano la loro azione sovversiva...

giovedì 15 marzo 2012

lunedì 16 gennaio 2012

STANDING ON THE SHOULDER OF GIANTS: Il mito di Orione

Noi siamo come nani che stanno sulle spalle dei giganti.
Bernardo di Chartres

Orione era un bel ragazzotto, alto e affascinante. Alto soprattutto, talmente alto che mentre coi piedi toccava la terra, la sua testa si nascondeva tra le nuvole, e poteva camminare sul fondo del mare tenendo spalle e testa fuori dall'acqua; per questa ragione egli viveva all'aperto, girando il mondo e visitando tutti i luoghi della terra, che nessuno aveva mai visto; se ne andava felice, gigioneggiando, fischiettando e cantando allegramente, roteando di tanto in tanto il grosso bastone che si portava appresso - un olmo centenario che aveva sradicato quando si era messo in cammino - a volte apoggiandovisi per superare gli ostacoli, altre volte brandendolo come arma quando cacciava le fiere o uccideva i malviventi che incontrava. Se ne andava felice perché lo proteggeva Gaia, la Terra, che era sua madre; egli, infatti, venne al mondo in modo assai curioso.

martedì 3 gennaio 2012

PER ASPERA AD ASTRA: Lungo le vie del desiderio


L'Amore è il desiderio fattosi saggio
.
Hermann Hesse
Per Aspera ad Astra, attraverso le asperità fin su le stelle, è la ripresa di una frase latina (Per aspera sic itur ad astra) che testimonia come il desiderio di raggiungere le cose grandi, eccelse, accompagni un animo nobile attraverso le fatiche e le avversità della vita: il desiderio si libra sempre al di sopra di ogni difficoltà; "Non est ad astra mollis e terra via" (non è facile la strada che dalla terra porta al cielo) ricorda infatti Seneca, sottolineando come non è affatto semplice arrivare al successo, perché la strada che conduce ad esso è irta di ostacoli.

lunedì 2 gennaio 2012

NEL CUORE DELLA DOMANDA: Tra Poesia e Filosofia


Giorno e notte un fuoco divino ci spinge
ad aprirci la via. Vieni, guardiamo nell’Aperto,
cerchiamo ciò che è nostro, per quanto lontano.
Friedrich Hölderlin

I poeti sconfinano in una terra dove il paesaggio consueto si sfalda e l’orizzonte si fa più incerto; ed è come se si immergessero in una fonte originaria, sorgente del loro canto, dove sgorgano parole che lacerano l'intimo e dischiudono un nuovo scenario: il cuore della domanda. Come vuole Heidegger, essi sono “i più arrischianti”, si accompagnano col rischio in una regione straniera nella totale assenza di protezione, come viandanti alla ricerca, in sentieri erranti dove crolla la geografia dell’abitare quotidiano; qui, essi “sono i più dicenti e presagenti” che in cammino verso il non detto “arrischiano il dire”: i poeti si espongono all’Aperto, al cuore della domanda, e “dicono il taciuto”. L’Aperto è la terra della dis-protezione, l’abisso dove il terreno solido, le mura circondarie, i confini tracciati e chiusi, vacillano, è la radura della ricerca, l’erranza della domanda.